Ricaricare l'auto elettrica a casa con contatore 3 kW, quale caricatore comprare

2022-12-02 18:40:52 By : Ms. Agnes Zhang

Come caricare l’auto elettrica a casa? Ma soprattutto è possibile ricaricare l’auto elettrica a casa se il contatore è da 3 kW? La cosa più logica è dotarsi di una bella wallbox, meglio se evoluta. Ma se i km percorsi giornalmente sono meno di 80/90 km allora si può risparmiare evitando di installare una wallbox. E’ possibile infatti caricare la batteria dell’auto elettrica utilizzando tranquillamente un classico caricatore portatile (adattatore più precisamente di Tipo2) collegato ad una linea monofase alimentata alimentata da un contatore da 3 kW. A casa si usufruisce anche di un costo della corrente anche decisamente inferiore rispetto alle colonnine pubbliche.

Vediamo se è possibile, come caricare un’auto elettrica a casa con il contatore da 3 kW e cosa è necessario. Quanta energia è necessaria per percorre 80 km con l’auto elettrica? Se consideriamo un consumo variabile tra 16 e 20 kWh/100 km la quantità di energia elettrica che si consuma in una giornata da 80 km sarà quindi oscillante tra 13 e 16 kWh.

Sono necessarie 8/9 ore per ricaricare 15 kWh sulla batteria dell’auto elettrica attraverso un caricatore portatile da 10 Ampere (ovvero 2,3 kW e considerando perdite varie di un 15/20%). Con il misuratore da 3kW, a patto che non ci sono altri assorbimenti, si riesce a caricare anche a 16A: lo abbiamo testato noi di NEWSAUTO con una Zoe.

Quando caricare l’auto elettrica? Quando e dove si risparmia? Dove caricarla? A casa ovviamente, attraverso un contatore da 3 kW e con il consiglio di sfruttare la fascia notturna quando la linea elettrica è totalmente scarica e non saranno accesi asciugacapelli, lavatrici o forno elettrico.

Per cui attivando la ricarica di notte dalle ore 24:00 con stop alle 7:00 si riescono ad imbarcare 12/14 kWh (al costo di 4€ – 14×0,30) più che sufficienti per una percorrenza giornaliera di 60/80 km.

Ormai quasi tutte le auto elettriche permettono di gestire l’avvio e lo stop della ricarica programmando l’orario semplicemente dal sistema o tramite l’app. Qualora non sia possibile gestire inizio e fine carica dal veicolo c’è un’altra soluzione ovvero quella di utilizzare un interruttore wifi con controllo remoto. Ma di questo ne parleremo in un articolo apposito!

Ora non ci resta che dotarsi di un caricatore portatile per auto elettrica. In commercio ne esistono diversi. Si tratta di una semplice interfaccia semplice dotata di qualche componente elettrico/elettronico che fa dialogare l’auto con la rete di casa imponendo al trasformatore dell’auto (220 Volts AC vs 400 volt DC) di settare la potenza desiderata solitamente non superiore a 16A. Ha la forma di uno scatolotto che da un lato ha la spina Schuko e dall’altra quella di Tipo2 (IEC_62196)

Il consiglio è di acquistare un caricatore che permetta di regolare la potenza almeno su un paio di livelli 10A (2,3 kW) e 16A (3,4).

Tra quelli in commercio abbiamo selezionato un paio di caricatori portatili. Il primo è questo LEFANEV 10/16A Tipo 2 (IEC 62196-2) ideale per la ricarica delle auto elettriche con 2 livelli di potenza 2.2kw / 3.68kw, 10 / 16A con presa Schuko (classica quella della lavatrice) da una parte e dall’altra per l’auto elettrica di Typo 2 (IEC 62196-2). Noi lo utilizziamo per caricare la nostra Renault Zoe e va benissimo: si ACQUISTA SU AMAZON anche con PRIME

I cavi di cui dispone questo caricatore della LEFANEV hanno una lunghezza totale di 6 metri (4,5 metri dalla presa Typo2 alla scatola e 1,5 metri tra caricatore e presa Schuko.

Altra soluzione di caricatore più potente con diversi livelli di regolazione ideale per ricaricare l’auto elettrica da casa è quest’altro marchiato EVIEUN sempre di Tipo 2 con potenza variabile da 6-16A attraverso una presa Schuko: può essere ACQUISTATO su AMAZON a meno di 200€ (198,99).

C’è da verificare sulla singola vettura se si riesce a caricare a potenze inferiori ai 10A.

Per essere sicuri al massimo il consiglio è quello di installare nel box o nel punto di ricarica una presa che abbia una maggiore resistenza rispetto alla Schuko. In commercio esistono le prese industriali più robuste come la presa a 3 poli da 32A di colore blu come quella rappresentata qui sotto che lavora benissimo a 16A senza scaldarsi.

Ne abbiamo individuata una ideale con prezzo economico come quella marchiata Gewiss (Gw 62404) con 2poli più terra, ip44, blu e dimensioni 10.49 x 8.51 x 11 cm che si ACQUISTA su AMAZON a 9€ e consegnata con PRIME.

Il top è questo caricatore che permette di variare la potenza da 8A a 16A con una lunghezza dei cavi totale di 10 metri: è dotato della robusta spina industriale di colore blu.

Viene venduto su AMAZON a meno di 250 euro.

Questa è la configurazione “basic” casalinga! E’ ovvio che se si vuole essere più tranquilli e non fallire (rischio dello stacco del contatore per sovraccarico) il consiglio è quello di richiedere un aumento di potenza del contatore a 4,5 o 6 kW e dotarsi di una wallbox intelligente che legge il carico della linea in tempo reale ed evita ogni possibile problema.

Il consiglio è di caricare al massimo a 10A con una presa Schuko. Se si vuole stare tranquilli e caricare a 16A è consigliata SOLO la presa industriale BLU.

Ricordo anche di far verificare da un elettricista professionista l’impianto e controllare la dimensione del cavo di collegamento tra la vostra presa di ricarica ed il contatore che deve essere almeno di 4 mmq per lavorare con carichi di 16A senza problemi di surriscaldamenti.

Ricordati anche che la carica lenta preserva la durata e limita nel tempo il decadimento della batteria agli ioni di litio che avrà cosi una vita più lunga! E ricordati anche che a casa l’energia elettrica costa meno rispetto alle colonnine (0,25-0,30 contro 0,45).

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